
2014, Corea del Sud. Woopsyang, di professione artista, si guarda dentro. E la sente. Nel profondo dello stomaco. L’ansia. E si fa una domanda.
Woopsyang vive in un paese in cui la dedizione al lavoro, l’impegno e la competizione impongono, ai più, ritmi di vita spesso intollerabili.
In Corea del Sud, la settimana lavorativa è di 40 ore, il limite consentito di 52 (10,4 ore al giorno, su cinque giorni). Ebbene, la quasi totalità dei lavoratori sudcoreani, indefessi, questo limite spesso lo raggiunge. Nel 2023, visto che ai sudcoreani lavorare piace tanto tanto, il governo ha presentato una proposta di legge per innalzare il limite da 52 a 69 ore a settimana (13,8 ore al giorno, su cinque giorni). I sindacati e le opposizioni hanno fermamente protestato e la proposta di legge è stata bloccata.
Ed ecco la domanda che Woopsyang, in ascolto della propria ansia, si è fatta nel 2014. Alla CNN ha dichiarato: “mi chiedevo perché fossi così ansiosa all'idea di non fare niente. È stato allora che ho capito che la mia ansia derivava dal confronto con le persone che hanno una vita frenetica.”
Woopsyang, da brava artista, non ci sta e, al posto di mettere in discussione sé stessa, mette in discussione il sistema. Forse l’essere sempre indaffarati, sacrificando sull’altare del lavoro il tempo libero, le relazioni e la famiglia, è un errore. E, soprattutto, è un errore confrontarsi continuamente con gli altri senza sentirsi mai abbastanza.
Da queste riflessioni è nata l’idea di Woopsyang di organizzare una Competizione internazionale di distrazione. La competizione è relativamente semplice: ci si siede a terra e si fissa un punto nel vuoto. Non si può fare assolutamente nulla. Vince chi ha il battito cardiaco più regolare.
L’iniziativa è un successo, tanto che domenica 26 maggio, a Seul, si è tenuta l’ottava edizione, vinta da Valentina Vilches, donna di origine cilena che da anni vive in Corea del Sud.
Gli artisti sono così. Arrivano e con un gesto semplice illuminano il mondo.
L’ansia, spesso, trova origine non solo nel carico delle incombenze, ma anche nel costante paragone su come gli altri vivono la loro vita. In questa competizione (che avviene in gran parte solo nella nostra capoccia), chissà perché, ci dipingiamo sempre Inadeguati&Perdenti, mentre gli altri, maledetti, fanno sempre di più e sempre meglio.
Tutti ad avercela con l’ansia, in questa epoca. Ma mi chiedo: se invece il problema non fosse l’ansia in sé?
E se la smettessimo di guardarci tutti in cagnesco, convinti che sia sempre sempre l’altro quello più meglio?
E se arrivassimo a dirci, nel nostro intimo, che in fondo vado bene anche così?
Sarebbe bello.
Purtroppo il fantasy è un genere che non a tutti piace frequentare.
Succedono cose in via Pastrengo 15 (e dintorni…)
CORSO SPERIMENTALE DI TEATRO PER LA COMUNITÀ AttivaMente e Paolo Grassi
Dove | Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Via Salasco, 4, Milano
Presentazione Online | lunedì 17 giugno ore 19:00
In collaborazione con la prestigiosa Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, questo corso unico integra teoria e pratica per formare teatranti capaci di sviluppare e condurre progetti comunitari, mettendo in risalto l'importanza del dialogo e del lavoro di gruppo. Per condividere l’esperienza e gli studi fatti in questi (quasi) venti anni di attività.
Per maggiori informazioni e iscrizioni, visitate il sito a questo link
Oppure iscrivetevi alla presentazione online a questo link
IL GIARDINO DEI TALENTI - Campo Estivo
dove | via Pastrengo 15, Como
quando | dal 24 giugno al 26 luglio
L’Arte del Gioco. I cortili non ci sono più (se non virtuali?) Sperimentiamo online più che nella vita reale? No problem. Ci pensiamo noi, di AttivaMente con il campus estivo l’Arte del Gioco.
I giovani partecipanti potranno infatti riscoprire tutte le abilità che il Gioco e il Giocare portano con sé.
Per info clicca qui
L’IMPORTANZA DI ESSERE ONESTO - dal testo di Oscar Wilde
quando | Sabato 29 giugno ore 19:30 e Domenica 30 giugno ore 16:00
dove | AttivaMente via Pastrengo 15, Como
La compagnia filodrammatica di AttivaMente "Pastificio Scenico" debutta con il suo nuovo spettacolo. Queste serate aprono la tournèe estiva con l’intento di sostenere le cooperative sociali locali, promuovendo la cultura e il sorriso. La performance, ispirata alle parole di Oscar Wilde, offre una visione leggera e divertente delle assurdità umane, coinvolgendo il pubblico in una riflessione sulla vita e sulla sua imprevedibilità.
prenota qui il tuo posto gratuito
PER INFO
031.6871771 | 351.9624891 | info@coopattivamente.it
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La community di AttivaMente dove trovare gli eventi, gli spettacoli e le iniziative che ti perdi (speriamo di no) quando scegli di procrastinare.
Ecco il link o inquadra il QRcode se ci leggi da desktop.
Il GiùGiùGiù
La pagina Instagram di Woopsyang e il suo sito web.
La gara del non fare niente, raccontata sul Post.
Caso mai vogliate partecipare alla prossima Competizione internazionale di distrazione, qui tutte le info.
Ebbene sì. Non fare niente (o meglio, fare mindfulness) potenzia la concentrazione. E aumenta così la produttività. Ce lo spiega la neuroscienziata Amishi Jha nella sua Ted Talk Come dominare la tua mante vagabonda.
Doverosi ringraziamenti
AttivaMente riesce a fare ciò che fa anche grazie a Fondazione Cariplo. Ecco. Ci teniamo a dirlo.
Buongiorno Jacopo, da alcuni anni leggo "Coraggio, è lunedì" e trovo sempre spunti interessanti. Questa volta ancor di più per via della citazione di Sartre, "L'inferno sono gli altri". Infatti recentemente ho messo in scena la pièce teatrale in cui il protagonista (che interpretavo) pronuncia questa frase folgorante. Spesso la frase viene interpretata nel senso che le altre persone ci torturano e sono i nostri aguzzini. In realtà l'autore suggerisce l'idea che siamo noi stessi a dare troppa importanza a ciò che gli altri pensano di noi, e l'esempio dell'artista coreana è molto calzante. Ci torturiamo da soli. Questa idea è penetrata in profondità in noi attori della compagnia. Sempre più mi trovo a pensare a questo concetto, e lo vedo in me e negli altri continuamente. Nonostante stia aumentando in me la consapevolezza di questa eccessiva importanza che diamo all'idea che gli altri hanno di noi, è difficile evitare di farlo! Forse perché siamo animali sociali, e ciò che gli altri pensano di noi è importante (evolutivamente?). Pirandello ci ha aperto gli occhi sul fatto che non conosciamo mai davvero l'idea che gli altri hanno di noi. E oltretutto, ognuno ha un'idea diversa. Ci sentiamo obbligati a essere come gli altri ci vogliono, ma non siamo neanche sicuri di cosa vogliano! E' abbastanza paradossale. Infine, mi pare ci sia dentro me un "altro me" che pretende che io sia in un certo modo, che io raggiunga certi obiettivi. Anche i nostri diversi livelli di coscienza non ci lasciano in pace! Penso che dovremmo ripeterci più spesso che le persone che ci amano davvero non pretendono niente e non si aspettano nient'altro che quello che siamo, che è il motivo per cui ci amano. E se impariamo ad amare noi stessi, forse faremo lo stesso col nostro povero "io".