Il saluto romano non esiste
La storia è un grande presente, e mai solamente un passato - Alain
Jacques-Louis David, pittore francese, classe 1748, ha saputo fondere, nella propria vita, arte e politica. Durante la Rivoluzione Francese, ad esempio, partecipa all’assemblea esecutiva chiamata a votare per la morte di Luigi XVI. Quando poi Napoleone Bonaparte sale al potere, lui ne rimane affascinato e si mette al suo servizio, diventandone il pittore ufficiale.
Nell’ottobre del 1784 David, grazie a un cospicuo finanziamento del suocero, raggiunge l’Italia per alloggiare a Roma, per la precisione a Palazzo Costanzi. Dalla Francia porta con sé una grande tela che aveva già iniziato a dipingere a Parigi, Il giuramento degli Orazi.
E chi sono gli Orazi? Quelli che, secondo la leggenda, le hanno suonate ai Curiazi.
Durante il regno di Tullo Ostilio (VII secolo a.C.) tra Roma e Alba Longa non corre buon sangue. I più però considerano empia una guerra tra le due città, in quanto entrambe discendenti dal mitico Romolo. Come fare? I sovrani giungono ad un accordo: a sfidarsi saranno solo tre rappresentanti per ognuna delle due città, i vincitori pigliano tutto.
Per Roma gli Orazi, tre fratelli figli di Publio Orazio, per Alba Longa tre gemelli, i Curiazi.
Inizia il duello e quasi subito due Orazi ci lasciano le penne. Tra i Curiazi, invece, solo due feriti lievi. Il terzo Orazio, disperato, si fa questa pensata: solo, contro tre, non posso vincere. Scappo, metto un po’ di distanza tra me e loro, e li affronto uno alla volta. Due sono feriti e non riusciranno a stare al passo del terzo. Ed essendo feriti in modo differente, non riusciranno a raggiungermi nello stesso momento.
E dunque gambe in spalla e i Curiazi, sciocchi, dietro. E lui, uno ad uno, se li infilza con la spada.
David, affascinato da questo mito, rappresenta nel suo quadro il momento in cui i tre fratelli, braccio e mano destra tesi verso gli dei, giurano fedeltà a Roma, mentre il vecchio padre porge loro le spade, e le donne, disperate, avvertono la morte incombere.
Il quadro di David è la prima raffigurazione di quello che oggi chiamiamo saluto romano, che romano non era. Perché i romani, quelli antichi, non si salutavano a colpi di braccio teso. È una delle tante bufale inventate dal Regime Fascista, bisognoso di darsi nobili origini, visto che di nobile non aveva nulla. Il cinema, nei primi anni del ‘900, contribuisce alla diffusione del falso storico, in particolare con il kolossal Cabiria di Giovanni Pastrone del 1914, la cui sceneggiatura vede coinvolto anche Gabriele D’Annunzio. Qualche anno dopo ai nazisti, poco fantasiosi ma molto pragmatici, il saluto fascista piace così tanto che se lo copiano.
Dunque oggi sappiamo che è scorretto chiamare quel gesto saluto romano. È corretto, invece chiamarlo per ciò che è, saluto nazifascista.
E veniamo alla Storia contemporanea. L’uomo più ricco del mondo saluta il suo pubblico srotolando il braccio destro verso il cielo. Un suo fedelissimo e italianissimo collaboratore lo giustifica, sostenendo che si sia trattato solo di un impasto spontaneo di amore per il prossimo e passione per la storia.
Falso.
In quel saluto non c’è romanità, non c’è spontaneità, non c’è amore.
Quello è il saluto di chi si è inventato, tra le altre cose, le leggi razziali. Le deportazioni. I campi di concentramento. In loro, di amore&spontaneità, manco l’ombra. Semmai c’era odio, cinismo e malvagia efficienza nel sopraffare l’altro.
A quanto pare è facile, in questi tempi, tendere braccio e mano destra verso gli dei per salutare il mondo. Appare più difficile, chissà poi perché, chiamare le cose con il loro esatto nome. Quindi voglio dare il mio contributo e, a costo di risultare lapalissiano, ribadire: braccio e mano destra tesi verso il cielo, uguale a saluto nazifascista.
Segniamocelo. Ricordiamocelo. E ripetiamolo tutti assieme. Ogni qual volta ce ne sia bisogno.
Succedono cose in via Pastrengo (e dintorni)
Accademia dei Trasformati
Gener-Azioni 2025 sta per iniziare!
Il nostro Teatro Accademia dei Trasformati è pronto per una nuova rassegna teatrale ricca di emozioni e cultura! A partire da venerdì 31 gennaio 2025, grandi artisti come il Teatro della Tosse, Lucilla Giagnoni, Valentina Romano e tanti altri trasformeranno il nostro piccolo teatro in un grande spazio di riflessione e spettacolo.
Un progetto realizzato con Confcooperative Insubria, Consorzio Abitare, e Piramide Engineering, grazie al supporto di Fondazione Cariplo e BCC Cantù.
Qui il link a tutti gli eventi sulla piattaforma EVENTBRITE
Ecco i primi due eventi.
Death Cafè (a)live
quando | venerdì 31 gennaio ore 19:30
di e con | Marina Minetti
produzione | Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, Genova
costo | 10 euro
La storia di una conduttrice radiofonica stanca di non poter condividere con i suoi ascoltatori temi che l’intrattenimento mainstream considera tabù. Primo fra tutti, la morte. Convinta che parlare delle proprie paure permetta di superarle, decide di affrontarle sequestrando il pubblico di un teatro e trasformando la serata in una seduta psicanalitica di gruppo sul tema che, volenti o nolenti, riguarda tutti: l’Ultimo Viaggio.
per acquistare i biglietti clicca qui
Tomato Talk
quando | sabato 8 febbraio ore 19:30
regia | Lydie Le Doeuff
con | Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
produzione | Manimotò
costo | 10 euro
Tomato Talk porta in scena la violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna, Gianni e Gilda. Seguiamo le vicende della coppia fino a diventare testimoni della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, manipolati a vista dai performer. La storia dei pupazzi è però anche il gioco di una coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna.
per acquistare i biglietti clicca qui
CORSI DI TEATRO Hai ancora tempo per iscriverti!
quando | dalla prima settimana di ottobre
dove | Como e Tremezzo
I corsi dell'Accademia dei Trasformati sono partiti, ma è ancora possibile unirsi al gruppo! Se non sei riuscito a partecipare alle prime lezioni di prova, non preoccuparti: c’è ancora spazio per accoglierti nel nostro percorso formativo. Non perdere l’occasione di entrare a far parte di un progetto unico che unisce crescita artistica e personale.
www.accademiadeitrasformati.org.
031.6871771 | 351.9624891 | info@coopattivamente.it
BASTA PROCRASTINARE
La community di AttivaMente dove trovare gli eventi, gli spettacoli e le iniziative che ti perdi (speriamo di no) quando scegli di procrastinare.
Ecco il link o inquadra il QRcode se ci leggi da desktop.
Il GiùGiùGiù
La storia del Saluto degli Orazi.
Un po’ di storia, vera, sul saluto nazifascista, Elon e il suo collaboratore italiano.
Cabiria, il trailer.
Valigia Blu, ottimo sito di informazione, con un lungo articolo di Arianna Ciccone spiega perché dopo aver abbandonato X, abbandonerà anche Facebook e Instagram. Argomentando e proponendo anche una valida alternativa. Una riflessione da leggere con attenzione e da prendere seriamente in considerazione.
Doverosi ringraziamenti
AttivaMente riesce a fare ciò che fa anche grazie a Confcooperative Insubria, Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, Fondazione Cariplo, BCC Cantù. Ecco. Ci teniamo a dirlo.