Il cambiamento climatico non esiste
La cosa più costosa che possiamo fare è quella di non fare nulla. Questo bilancio fa dell’azione per il clima una priorità - Barack Obama

1959: il fisico Edward Teller afferma che basterebbe il 10% di CO2 in più nell’atmosfera per sciogliere la calotta glaciale e sommergere New York. “Penso che questa contaminazione chimica sia più grave di quanto la maggior parte delle persone tenda a credere”, sostiene ad un’assemblea dell'American Petroleum Institute (API).
1965: Lyndon Johnson, presidente della Science Advisory Committee, rincara la dose: “gli inquinanti hanno alterato su scala globale il contenuto di anidride carbonica nell'aria”, con effetti che “potrebbero essere deleteri dal punto di vista degli esseri umani”.
1981: in un promemoria interno della Exxon si rivela che “è decisamente possibile” che le emissioni di CO2 derivanti dal piano cinquantennale dell’azienda “possano produrre effetti catastrofici”. Ma tranquilli. Non per tutti, solo “per una parte sostanziale della popolazione della Terra”.
1988: James Hansen, scienziato NASA, testimonia al Senato degli Stati Uniti che l'effetto serra esiste, eccome se esiste, e che sta già cambiando il clima terrestre. Il presidente Bush (Senior) è risoluto: “coloro che pensano che siamo impotenti nel fare alcunché verso l'effetto serra dimenticano l'effetto Casa Bianca. Come presidente, ho intenzione di fare qualcosa riguardo a ciò”.
Go George, go!
Una nuova sensibilità climatica sta dunque nascendo, supportata anche dagli uomini più potenti del Pianeta.
Ma poi.
1989: alcuni gruppi industriali statunitensi fondano la Global Climate Coalition (GCC), ovvero una lobby di potere che solleva moooolti dubbi sull’esistenza del riscaldamento globale. Exxon e Shell vi aderiscono tra il 1993 e il 1994.
1993, la GCC, arcistufa della malsana idea che il clima possa collassare per colpa di qualche puzzetta sparata nell’atmosfera, offre un contratto da un milione di dollari a chiunque proponga valide strategie per mettere in crisi il pensiero dominante.
Entrare in scena E. Bruce Harrison, di professione genio delle pubbliche relazioni. Si siede al tavolo della GCC e spiega: facciamo come è già stato fatto per tabacco e automobili, non neghiamo nulla, piuttosto dimostriamoci incerti e dubbiosi rispetto a tutte queste catastrofiche e pessimistiche certezze. Buttiamo “esperti” con posizioni “altre” rispetto a quelle scientificamente corrette nell’arena del dibattito pubblico. Non confuteranno nulla, semplicemente sosterranno che l’inevitabile, forse, non è poi così inevitabile, anzi, e che l’apocalisse potrebbe arrivare se si lascia la via vecchia per la nuova. Perdita di posti di lavoro, stili di vita stravolti, tradizioni che si squagliano come neve al sole, collasso economico, crisi sociali, ecco i veri rischi che si corrono nel perseguire la strada del contrasto al cambiamento climatico.
Tecnica semplice e vincente, ha pure un nome, “reframing the issue”, ovvero “riformulare il problema”.
E quanto costa riformulare il problema?, chiede la GCC. Tutto sommato poco, risponde Harrison, una qualsiasi testata nazionale ti pubblica un editoriale “scettico” per soli 1500 dollari. La GCC va in brodo di giuggiole, Harrison vince l’incarico e mette in piedi un team di giornalisti, scienziati ed esperti disposti a diffondere dubbi&paure. Dietro giusto compenso, ovviamente.
Passa un anno ed Harrison mostra i risultati alla GCC: giornali, radio, tv, in oltre 500 occasioni hanno dato voce a “qualcuno” che, ragionevolmente, invitava a non sopravvalutare la gravità della situazione. E magia. Molti politici si allineano al pensiero dei loro elettori, a loro volta convertiti dagli esperti di Harrison. E così leggi nate a tutela del clima vengono ridiscusse o, peggio, lasciate cadere.
1997, un sondaggio rivela che per il 44% degli americani, sulla questione climatica, ci sono troppe incertezze. Gli scienziati, tristi corvacci del malaugurio, probabilmente si sbagliano. È più sicuro andare avanti come si è sempre fatto.
Harrison può dunque ritirarsi a vita privata e gustarsi il successo della sua operazione di disinformazione, i cui frutti maturano abbondanti ancora oggi.
Deve essere meraviglioso avere opinioni granitiche sulle cose della Vita, di Sè e del Mondo. Ignorando l’esistenza degli Harrison che decidono, per cinico tornaconto personale, le nostre certezze.
Meraviglioso. E pericolosissimo.
Succedono cose in via Pastrengo (e dintorni)
Accademia dei Trasformati
Siamo davvero eccitati nel dirvi che presso il nostro (piccolo) Teatro Accademia dei Trasformati inizia la nuova rassegna teatrale Gener-Azioni 2025 organizzata da noi, da Confcooperative Insubria, Consorzio Abitare e Piramide Engineering, con il contributo di Fondazione Cariplo e BCC Cantù.
A partire da venerdì 31 gennaio 2025, potrete assistere a spettacoli di artisti di rilievo nazionale e che trasformeranno il nostro (piccolo) teatro in un grande spazio per la cultura e la riflessione.
Qualche nome? Teatro della Tosse, Teatro della Cooperativa, Lucilla Giagnoni, Laura Curino, Valentina Romano… Solo per dirne alcuni.
Qui il link a tutti gli eventi sulla piattaforma EVENTBRITE
Ecco i primi due eventi.
Death Cafè (a)live
quando | venerdì 31 gennaio ore 19:30
di e con | Marina Minetti
produzione | Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse, Genova
costo | 10 euro
La storia di una conduttrice radiofonica stanca di non poter condividere con i suoi ascoltatori temi che l’intrattenimento mainstream considera tabù. Primo fra tutti, la morte. Convinta che parlare delle proprie paure permetta di superarle, decide di affrontarle sequestrando il pubblico di un teatro e trasformando la serata in una seduta psicanalitica di gruppo sul tema che, volenti o nolenti, riguarda tutti: l’Ultimo Viaggio.
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Tomato Talk
quando | sabato 8 febbraio ore 19:30
regia | Lydie Le Doeuff
con | Ariela Maggi e Giulio Canestrelli
produzione | Manimotò
costo | 10 euro
Tomato Talk porta in scena la violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna, Gianni e Gilda. Seguiamo le vicende della coppia fino a diventare testimoni della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, manipolati a vista dai performer. La storia dei pupazzi è però anche il gioco di una coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna.
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CORSI DI TEATRO Hai ancora tempo per iscriverti!
quando | dalla prima settimana di ottobre
dove | Como e Tremezzo
I corsi dell'Accademia dei Trasformati sono partiti, ma è ancora possibile unirsi al gruppo! Se non sei riuscito a partecipare alle prime lezioni di prova, non preoccuparti: c’è ancora spazio per accoglierti nel nostro percorso formativo. Non perdere l’occasione di entrare a far parte di un progetto unico che unisce crescita artistica e personale.
www.accademiadeitrasformati.org.
031.6871771 | 351.9624891 | info@coopattivamente.it
BASTA PROCRASTINARE
La community di AttivaMente dove trovare gli eventi, gli spettacoli e le iniziative che ti perdi (speriamo di no) quando scegli di procrastinare.
Ecco il link o inquadra il QRcode se ci leggi da desktop.
Il GiùGiùGiù
L’articolo di Rivista Studio in cui si racconta per filo e per segno la storia di E. Bruce Harrison.
Perché crediamo nei complotti.
Cosa succede se smettiamo di avere cura di noi stessi e della Terra? Un film da vedere e rivedere.
L’account Blue Sky di Giulio Betti, uno dei migliori climatologi italiani. E che cosa è Blue Sky? È tipo il vecchio Twitter (oggi X), solo che non ci sono Elon, Donald e compagnia cantante. e ci si sta decisamente meglio.
Ha sempre fatto caldo, il libro di Giulio Betti sulle bugie del cambiamento climatico.
Doverosi ringraziamenti
AttivaMente riesce a fare ciò che fa anche grazie a Confcooperative Insubria, Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, Fondazione Cariplo, BCC Cantù. Ecco. Ci teniamo a dirlo.