Ah, le zanzare.
Potrà anche scocciarci, ma anche loro contribuiscono al grande fluire del Mondo. Sono in prima fila, ad esempio, nell’impollinazione di piante e fiori. Senza ostentare il fascino delle nostre amatissime api.
Le zanzare campeggiano su questo pianeta da milioni di anni tanto da essere ritenute tra gli insetti volanti più antichi in circolazione. Niente di più probabile che abbiano dunque messo le loro zampine nel lento e lungo processo evolutivo dei fiori.
Fanno il loro sporco lavoro anche nel mantenimento di alcuni ecosistemi. Andate a chiederlo alle piante che tentano di crescere tranquille nella tundra e nelle regioni subartiche. Loro se ne stanno lì senza fare male a nessuno ed ecco che arrivano le renne, con i loro zoccoli, a calpestarle. Per fortuna ci sono le zanzare che, nella stagione estiva, piombano sulle renne a sciami. Le renne, alla disperata ricerca di sollievo e salvezza, scappano via cercando alleanza con il vento. Le piante sentitamente ringraziano. Senza renne tra le radici, possono crescere senza patemi.
E non dimentichiamoci delle larve di zanzare che prosperano nelle acque stagnanti in cui si nutrono, con grande godimento, delle sostanze rilasciate dalle alghe in decomposizione. Ma tutte quelle larve ben pasciute sono un ghiotto richiamo per uccelli, pesci ed anfibi. Per tutti, in sostanza, è un gran banchetto, in cui a volte si mangia e a volte si è mangiati.
Infine quando una zanzara non diventa succulento spuntino per uccelli, pipistrelli e altri insetti, quando non viene spiaccicata al muro, fritta con l’elettricità o avvelenata con l’insetticida, muore di morte naturale, stramazzando a terra. Lì si decompone in concime per piante. Ora, è solo una zanzara, mi direte voi. Sappiamo tutti quanto è grande una zanzara. Che differenza può fare? Se sommiamo tutte le zanzare morte, la biomassa che ne ricaviamo è piuttosto stupefacente. Solo in Alaska, ad esempio, le zanzare in decomposizione pesano, tutte assieme, oltre 43mila tonnellate.
Perché tutta questa filippica sulle zanzare?
Per riflettere sul pessimo rapporto che abbiamo con ciò che ci crea fastidio e che si vorrebbe, il più delle volte, eliminare.
La domanda che pongo è: siamo così certi che ciò che per noi è disturbante, non abbia in realtà anche una funzione precisa nella nostra esistenza? Perché è vero, nella vita incappiamo in imperfezioni, ostacoli, impedimenti, a volte anche in sofferenze e tragedie. In tutto questo l’unico potere che abbiamo è decidere come vivere questi eventi. E quale significato dare ad essi, provando a prendere in considerazione anche il loro valore trasformativo, oltre a tutto ciò che di negativo recano con sé.
Pensiamoci, la prossima volta che state per spiaccicare al muro una zanzara.
Ci si riposa (quasi), in via Pastrengo 15 (e dintorni).
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Mica male no?
Il giùgiùgiù
L’articolo del Post sulle zanzare.
L’attesa, spiegata con dovizia di dettagli da Valerie Moretti.
Sandro Montalto, autore dell’aforisma di oggi, è persona interessante. Il suo sito qui.
Doverosi ringraziamenti
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